Il cicloturismo dalla parte degli abitanti, che esprimono già volontà di contatto e di comunicazione, che si raccontano con parole e immagini, che in osteria si siedono con i cicloturisti, che parlano con loro e li salutano quando passano. Le proposte qui:
- Micro racconti dagli itinerari cicloturistici
- Suoni e parole degli itinerari cicloturistici
- Una vecchia osteria a misura di bicicletta
Post collegato Proposte Barubici organizzate per temi
Tempo di lettura: 7' + approfondimenti
Micro racconti dagli itinerari cicloturistici
Racconti vissuti pedalando senza aprire una guida o un’app. Abitanti che scelgono di raccontarsi in modo originale. Micro racconti che insieme costruiscono l’identità dell’itinerario.
Parole e storie dagli itinerari cicloturistici
Il progetto “Micro racconti” si lega ad un altro progetto già avviato Nuove parole lungo gli itinerari cicloturistici, perché spesso la volontà di contatto e di comunicazione degli abitanti con chi passa prende forma di parola.
L’idea è nata percorrendo in bicicletta l’Anello del Veneto da Treviso a Bassano. Mi sono fermata un attimo all’ombra per bere e la microstoria di Regina Amalia Furlan era lì per me, la Famiglia chiedeva: “o viandante dedicale un pensiero gentile”. Incontriamo ogni giorno il postino nel momento in cui legge i nostri nomi, allo stesso modo come incontrare e comunicare con i cicloturisti?
Parole Storie Business
Il muro fronte strada della casa nella foto porta poche ma evocative parole: Ca’ Martina 1890-2010, è una casa di 120 anni che si chiama Martina o a lei dedicata. Il viandante che legge entra subito in contatto con una intera piccola storia.
Immaginiamo ora tutte le case lungo gli itinerari cicloturistici con nome e data di costruzione. Passando si coglierebbe l’antico, il vecchio e il recente lungo il percorso. Ci sono nomi che suonano mitici e case di 500 anni che il cicloturista neanche immagina esistano. Volontà di comunicazione, contatto, identità, incontro, orientamento, azioni che si possono convertire in business.
Suoni e parole degli itinerari cicloturistici
Tempo di lettura: 7' + approfondimenti
Micro racconti dagli itinerari cicloturistici
Racconti vissuti pedalando senza aprire una guida o un’app. Abitanti che scelgono di raccontarsi in modo originale. Micro racconti che insieme costruiscono l’identità dell’itinerario.
Treviso, Ca’ Martina 1890-2010 è una casa di 120 anni fotografata pedalando lungo un itinerario cicloturistico. |
Il progetto “Micro racconti” si lega ad un altro progetto già avviato Nuove parole lungo gli itinerari cicloturistici, perché spesso la volontà di contatto e di comunicazione degli abitanti con chi passa prende forma di parola.
L’idea è nata percorrendo in bicicletta l’Anello del Veneto da Treviso a Bassano. Mi sono fermata un attimo all’ombra per bere e la microstoria di Regina Amalia Furlan era lì per me, la Famiglia chiedeva: “o viandante dedicale un pensiero gentile”. Incontriamo ogni giorno il postino nel momento in cui legge i nostri nomi, allo stesso modo come incontrare e comunicare con i cicloturisti?
Parole Storie Business
Il muro fronte strada della casa nella foto porta poche ma evocative parole: Ca’ Martina 1890-2010, è una casa di 120 anni che si chiama Martina o a lei dedicata. Il viandante che legge entra subito in contatto con una intera piccola storia.
Immaginiamo ora tutte le case lungo gli itinerari cicloturistici con nome e data di costruzione. Passando si coglierebbe l’antico, il vecchio e il recente lungo il percorso. Ci sono nomi che suonano mitici e case di 500 anni che il cicloturista neanche immagina esistano. Volontà di comunicazione, contatto, identità, incontro, orientamento, azioni che si possono convertire in business.
Come raccontare il territorio evitando di piantare tante nuove improvvisate tabelle marroni di informazione turistica? Ci sono già parole lungo gli itinerari e il racconto esistente può essere attivato e integrato per i cicloturisti che passano. Scrivete: barubici@gmail.com
Suoni e parole degli itinerari cicloturistici
Parole e pensieri poetici, suoni di voci e di campane, esperienze sonore dagli itinerari cicloturistici veneti.
Suoni lievi come il fruscio delle biciclette dei cicloturisti quando passano o il rumore di ferraglia quando il gruppo si ferma per ricompattarsi, conversazioni, voci e saluti. |
Le immagini che accompagnano la descrizione dei percorsi cicloturistici sono immobili e silenziose, quando invece il percorso è sempre ricco di suoni: l’acqua che scorre, le campane di paese che suonano, le conversazioni fra i cicloturisti che passano e i saluti degli abitanti.
Il pedalare inoltre produce parole poetiche che possiamo registrare col telefonino. Immaginiamo di raccontare l’itinerario cicloturistico in forma di appunti sonori, parole nostre che abbiamo registrato o quelle degli abitanti incontrati, ne uscirebbe un vero discorso, la voce dell’itinerario cicloturistico.
Offrire esperienza sonora
Possiamo fare business con il suono delle parole, la radio continua ad esistere e con suoni e voce si sperimenta molto anche in Rete. L’obiettivo deve essere chiaro, veder passare sempre più cicloturisti in modo da lavorare tutti e bene.
Il suono è un richiamo e ha il vantaggio di aver confini sfumati. Un esempio: se il 17 settembre 2017, quando i ciclisti del primo Tour de Friends passeranno lungo la Ciclovia Muenchen-Venezia, tutte le finestre di casa saranno aperte per far uscire musica, la preferita di quella Famiglia. Non un passaggio indenne, ma un ricordo permanente di un esperienza sonora.
Raccontare gli itinerari cicloturistici attraverso voci e suoni: lievi come il fruscio delle biciclette dei cicloturisti quando passano o il rumore di ferraglia quando il gruppo si ferma per ricompattarsi, conversazioni, voci e saluti. Scrivete: barubici@gmail.com
Una vecchia osteria a misura di bicicletta
Il vantaggio di trovarsi lungo un itinerario cicloturistico e di avere nuovi clienti, cambiare qualcosa nella giusta direzione e con un minimo di investimento è possibile.
Osterie punti di riferimento lungo gli itinerari cicloturistici
In campagna gli itinerari cicloturistici passano davanti a vecchie osterie, che in genere si trovano agli incroci di strade: clientela per lo più maschile, bagni spartani e parcheggi improvvisati. Alcune osterie sono chiuse, altre hanno provato a rinnovarsi, per lo più all’esterno, mettendo in scena improbabili plateatici fatti con tavolini in pallet o divanetti in vimini.
In che modo trasformare un’osteria di campagna in un’osteria amica della bicicletta senza tradire la natura dell’attività e l’identità del luogo? Cambiare qualcosa nella giusta direzione e con un minimo di investimento è possibile.
Posizione e offerta orientata ai cicloturisti
Alberi per appoggiare le biciclette all’ombra, rastrelliere per legarle, tavolini e sedie che includono le biciclette o rivolti verso di esse. Biciclette vicine e sempre in vista, porte dove possono passare, bagni dove possono entrare.
E poi c’è anche l’offerta che un’osteria con cucina può fare ai cicloturisti che passano: un piccolo pasto a metà giornata o un aperitivo verso sera a seconda del percorso offerte speciali ed eventi dedicati, facendo proprio il tema dell’itinerario a cui i cicloturisti hanno aderito e di cui l’osteria fa parte. Un po’ posizione, un po’ offerta orientata a questo particolare tipo di cliente.
Il vantaggio di trovarsi lungo un itinerario cicloturistico e di avere nuovi clienti, cambiare qualcosa nella giusta direzione e con un minimo di investimento è possibile.
Gruppetto di cicloturisti davanti ad una vecchia osteria di campagna lungo la Ciclovia Muenchen Venezia |
In campagna gli itinerari cicloturistici passano davanti a vecchie osterie, che in genere si trovano agli incroci di strade: clientela per lo più maschile, bagni spartani e parcheggi improvvisati. Alcune osterie sono chiuse, altre hanno provato a rinnovarsi, per lo più all’esterno, mettendo in scena improbabili plateatici fatti con tavolini in pallet o divanetti in vimini.
In che modo trasformare un’osteria di campagna in un’osteria amica della bicicletta senza tradire la natura dell’attività e l’identità del luogo? Cambiare qualcosa nella giusta direzione e con un minimo di investimento è possibile.
Posizione e offerta orientata ai cicloturisti
Alberi per appoggiare le biciclette all’ombra, rastrelliere per legarle, tavolini e sedie che includono le biciclette o rivolti verso di esse. Biciclette vicine e sempre in vista, porte dove possono passare, bagni dove possono entrare.
E poi c’è anche l’offerta che un’osteria con cucina può fare ai cicloturisti che passano: un piccolo pasto a metà giornata o un aperitivo verso sera a seconda del percorso offerte speciali ed eventi dedicati, facendo proprio il tema dell’itinerario a cui i cicloturisti hanno aderito e di cui l’osteria fa parte. Un po’ posizione, un po’ offerta orientata a questo particolare tipo di cliente.
Barubici offre aiuto nel definire bene i cambiamenti, facendo in modo che l’osteria diventi amica della biciclettta: il locale e l’offerta cambiano in modo orientato e adeguato al percorso, al tema dell’itinerario e ai cicloturisti che passano. Scrivete: barubici@gmail.com