25 set 2017

CICLOVIA MUENCHEN VENEZIA: UN DIFFICILE PRODOTTO TURISTICO

L'intervento di D.Gallo di Etifor alla conferenza organizzata da Liberalabici Fiab di Conegliano in occasione della European Mobility Week 2017. Conegliano, 22 settembre 2017

Dopo aver sentito per la seconda volta D.Gallo di Etifor intervenire con passione sul tema del cicloturismo a Treviso ho deciso di dedicargli un post, che è la trascrizione del suo intervento alla conferenza organizzata da Liberalabici di Conegliano per la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile. 

Sono 12 chiare risposte a 12 essenziali domande in 15’ di intervento: da “Perché fare cicloturismo” a “Chi gestisce il prodotto finale” con l’interessante immagine dell'albero come metafora utile per ragionare insieme sul rapporto territorio - operatori, ovvero abitanti = radici, attività economiche = foglie, prodotti turistici = frutti. Giovanna per Barubici

>> European Mobility Week www.mobilityweek.eu/
>> Liberalabici Conegliano di Fiab www.liberalabici.it/wordpress/
>> D.Gallo di Etifor, Spin-Off dell'Università di Padova www.etifor.com/it/chi-siamo/team/

Perché il cicloturismo? Slide di D.Gallo di Etifor.
Volpago del Montello (TV) 28 febbraio 2017 "Parliamo di cicloturismo" incontro pubblico, slide di D.Gallo di Etifor, il volantino qui

Domande 
1) Perché promuovere i territori, perché promuovere il cicloturismo?
2) Cosa è il turismo?
3) Perché puntare sul cicloturismo?
4) Cicloturismo: viene prima il ciclo o il turismo?
5) Cicloturismo: arrivano prima i cicloturisti o gli operatori economici?
6) Dove sta andando il turismo?
7) Cicloturismo: strada in salita o pista in discesa?
8) Cicloturismo: nicchia o segmento di mercato?
9) Cerchiamo un posto determinato o un’esperienza determinata?
10) …ma questa è una pista ciclabile o un prodotto turistico?
11) Cosa cerca il turista in bicicletta?
12) Chi gestisce il prodotto finale?
Tempo di lettura: 7' + approfondimenti
Post scaricabile qui

Risposte

1) Perché promuovere i territori, perché promuovere il cicloturismo?


Perché siamo alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo. Ci ho messo 2 ore a fare 5 km oggi, direi che il sistema è in tilt. La crisi economica spero che abbia lasciato in noi una riflessione su un nuovo modello di sviluppo possibile. Noi siamo i figli del boom economico, un modello che non aveva bisogno del turismo, a cui oggi invece diamo sempre maggiore importanza.

2) Cosa è il turismo?

Non è un settore economico come la manifattura o il commercio, è un sistema economico. È una cosa che intreccia, pervade, coinvolge. Se non capiamo bene la differenza, faremo fatica a promuovere un prodotto turistico difficile come la Monaco Venezia.

3) Perché puntare sul cicloturismo?

Perché è una strada da seguire con convinzione, ci porterà verso un nuovo modello di sviluppo. Tutti quei territori che hanno preso con convinzione la strada del turismo in bicicletta hanno in realtà portato un nuovo modello di sviluppo verso una qualità di vita migliore.

Faccio un accorato appello alle P.A. di percorrere con convinzione questa strada. La cosa più interessante è che la pista ciclabile, se attuata la tassa di soggiorno, la pagano i turisti. I turisti in Provincia di Treviso restano qui in media 2 notti e pagano la pista ciclabile che viviamo noi per 365 giorni all’anno. Il turismo in bicicletta è una cosa bella, una cosa utile perché dà ai residenti qualità della vita. Investiamo con convinzione sul turismo in bicicletta, perché è un bene comune, è un bene di tutti.

4) Cicloturismo: viene prima il ciclo o il turismo?

Prima la ciclabilità e dopo il turismo, il turismo arriva dopo. Noi ci siamo illusi, la segnaletica non fa le strade ciclabili, un cartello non cambia la vita. Prima deve passare la cultura della bicicletta

Guardiamo ai cicloturisti che arrivano, incontriamoli, ascoltiamoli, ci diranno che per loro è normale quel mezzo di locomozione, che è dignitoso, si aspettano un paese europeo dotato di determinati requisiti di ciclabilità. Siamo indietro di almeno 20 anni, dobbiamo muoverci.
5) Cicloturismo: arrivano prima i cicloturisti o gli operatori economici?

Dispiace dirlo ma sul tema della ciclabilità non abbiamo mai avuto al nostro fianco gli operatori economici, loro sono arrivati tanto dopo. Arrivano prima i turisti che gli operatori economici. Ancor prima sono arrivate le associazioni ambientaliste, bisogna dirlo, che hanno avuto lungimiranza (parlo del Padovano) di darci un Parco Regionale, di darci una bella infrastruttura che fa girare l’economia.

6) Dove sta andando il turismo?


Imbocchiamo con convinzione la strada del turismo in bicicletta, perché ci porterà verso un turismo di qualità, di cui la Regione Veneto ha bisogno. Dietro i grandi numeri che la nostra Regione Turistica genera, ci sono anche grandi contraddizioni legate al fatto che la globalizzazione ci sta portando un turismo di quantità: non è il turismo che vogliamo, non è quello il bene comune che cerchiamo.

Se gran parte degli operatori si muove su vettori aerei che non sono italiani, sono spinti da T.O. che non sono italiani, prenotano su O.T.A. che non sono italiane, succede che l’utile, la marginalità della mia attività di territorio che è il turismo se ne va via, a noi restano le briciole, assistiamo a questa cosa senza prenderne parte, assistiamo da spettatori. Se ci va bene ci lasciano le briciole, se ci va male ci lasciano gli impatti.

7) Cicloturismo: strada in salita o pista in discesa?

Strada in salita, non si finisce mai di migliorare. Basta vedere i francesi, ci hanno fumato in 5 anni. Quando abbiamo cominciato il lavoro Veneto in Bicicletta noi ce la ridevamo perché i francesi erano indietro, addirittura compravano la Francia in Bicicletta attraverso un operatore italiano di Vicenza. Ecco adesso la Francia è alla pari dell’Austria, della Svizzera, della Germania e continua con convinzione a investire sul turismo in bicicletta. È un processo che migliora e quando ti fermi si torna in dietro.

8) Cicloturismo: nicchia o segmento di mercato?

10 anni fa era una nicchia qui da noi, parlavi con un operatore economico e dicevi: punta sul cicloturismo perché ti differenzi. Oggi è un interessante segmento di mercato, ancora in crescita. Direi che dobbiamo avere il prodotto turistico in bicicletta nel nostro portafoglio, nella nostra offerta integrata. Lo dobbiamo anche monitorare, perché cambia di stagione in stagione, dobbiamo stare attenti. Un territorio turistico che vuole stare sul mercato deve avere prodotti di turismo in bicicletta.

9) Cerchiamo un posto determinato o un’esperienza determinata?

L’evoluzione del turismo è questa: perde d’importanza la località e aumenta quella dell’esperienza. Dobbiamo essere in grado di accogliere un’esperienza determinata, per far si che i nostri territori siano più vicini al turista.

10) …ma questa è una pista ciclabile o un prodotto turistico?

Abbiamo fatto le piste ciclabili, abbiamo attrezzato le ciclovie convinti di aver fatto un’operazione turistica. In realtà abbiamo fatto solo un pezzettino del prodotto turistico. Noi dobbiamo mettere sul mercato non piste ciclabili, non ciclovie ma prodotti turistici, ovvero sintesi di servizi e beni che rendono l’esperienza turistica vera e garantita. Questa cosa deve essere vendibile.

11) Cosa cerca il turista in bicicletta?

Cerca l’autenticità, cerca il Genius Loci del nostro territorio. Ed è bello perché il turismo in bicicletta ti porta a contatto con le persone, ti permette di incontrale. Stiamo digitalizzando l’esperienza turistica con le App, il Web, i Portali, la Realtà Virtuale, qui invece stiamo parlando di persone, di contatto con le persone.

Il cicloturismo deve essere un fenomeno popolare, una cosa di popolo, come fanno i francesi quando passa il Tour, come col Giro qui in Italia. Quindi se arriva la Monaco Venezia dovete coinvolgere la gente con iniziative, dovete diffondere la notizia, informare, la Ciclovia deve essere qualcosa di popolare.

La ciclabilità è un requisito primario, l’app viene dopo, dobbiamo avere infrastrutture sicure, ben segnalate, con una buona pavimentazione e servizi lungo il percorso, questo per avere un prodotto competitivo. Attenzione! a non mettere sul mercato falsi prodotti.

12) Chi gestisce il prodotto finale?

Un prodotto turistico difficile come quello in bicicletta è gestito dalla OGD. Veneto Turistico: organizzazione ordinaria per fare cose straordinarie, non il contrario organizzazioni straordinarie per fare cose ordinarie.

La competitività del turismo non la dà la risorsa, non è Canova che attira il flusso, è la capacità organizzativa del territorio e rendere competitivo un territorio turistico. Sapete qual è la seconda destinazione turistica del Trentino dopo il Garda? La Valsugana. A dimostrare che è la capacità organizzativa del territorio che ti rende competitivo.

Parliamo alle Amministrazioni: dovete voler bene all’Organizzazione di Gestione della Destinazione, perché è la chiave, la strada giusta per portarci il turismo di qualità che cerchiamo. L’OGD è come un albero: la terra piena di risorse, ci sono le radici, il fusto, i rami, le foglie, i frutti. La nostra Villa del Palladio è una risorsa, non è un prodotto turistico. Noi non vendiamo Architettura, vendiamo un’esperienza. La Villa, il Prosecco sono risorse, abbiamo bisogno di radici ben ancorate che spingono su la linfa grezza, la risorsa deve passare attraverso questa linfa e salire verso il fusto, ecco il fusto è l’organizzazione turistica, è la DMO, è il Marchio d’Area, è l’OGD quella che tira su le risorse del territorio e le porta verso i rami, perché sui rami ci sono le foglie.

Nella terra ci sono le radici, gli Abitanti sono le radici e su ci sono le foglie che sono gli Operatori, quelli che vanno in Banca e aprono un mutuo, si espongono e fanno impresa e qui fanno un miracolo, fanno si che la risorsa turistica grezza, attraverso la sua Organizzazione diventi prodotto turistico, come sintesi di servizi e beni che rende l’esperienza vera e garantita. Quel prodotto finale deve avere il gusto della terra da cui proviene.

Se vado in bicicletta, faccio la Monaco Venezia e arrivo a Conegliano, il sapore turistico deve essere lo stesso del turista che viene qua per il Prosecco, per il Grappa e il Palladio. Deve esserci la capacità organizzativa di fare tanti prodotti, tanti frutti dello stesso albero, con un loro marchio, attaccato sul prodotto perché il turista cerca quello. Il turista non vuole mangiare terra, vuole mangiare frutta buona. E poi quando sarà contento disseminerà, farà venire altri turisti, ma se il frutto è cattivo…

Da una parte c’è la destinazione, dall’altra c’è il turista. Sull’albero ci sono gli insetti buoni, che mangiano i frutti e i semi e poi ci sono gli insetti cattivi, che mangiano le foglie, il tronco e fanno cadere l’albero. Nell’albero Veneto Turistico ci sono gli insetti cattivi, che mangiano il legno, svuotano la pianta e appena arriva la Crisi, casca il ramo e l’albero. Far rinascere poi la destinazione turistica è una guerra e il Veneto Turistico l’ha vissuto in questo decennio, abbattere alberi e tirar su, è faticosissimo.

Links

>> Il progetto Veneto in Bicicletta http://www.venetostrade.it/venetoinbicicletta/
>> Il progetto Ciclovia Muenchen Venezia
http://www.muenchen-venezia.info/it/
>> Guardiamo, incontriamo, ascoltiamo i cicloturisti https://barubici.blogspot.it/2017/04/credere-in-un-progetto-le-gelaterie.html
>> Il progetto francese di ciclabilità nazionale http://www.af3v.org/-Le-Projet-National-.html
>> Scegliere destinazione ed esperienza, Jesolo Eraclea http://adriabikeshotel.com/
>> Intervento di Barubici alla Conferenza Fiab di Conegliano https://barubici.blogspot.it/2017/09/
>> OGD Venete e Piani strategici di destinazione https://www.regione.veneto.it/web/turismo/ogd