12 feb 2016

"VIA OSTIGLIA" APPUNTI E CONTRIBUTI ALLA DISCUSSIONE

Ciclabile Treviso Ostiglia 3° laboratorio di progettazione partecipata con agricoltori, residenti confinanti ed associazioni. 10 febbraio 2016 - Villa Querini Camposampiero (PD)

Iniziativa di Federazione dei Comuni del Camposampierese con Asi e EtiforResoconto del percorso di partecipazione www.ilcamposampierese.it/notizia


Dalla Baruchella (TV) a Camposampiero (PD). Particolare della Tav.1 del Master Plan Piste Ciclabili della Regione Veneto (2014)
Appunti e contributi alla discussione

 Indice 

La “Via Ostiglia” nel Master Plan piste ciclabili della Regione Veneto (2014)
A) Introduzione ai laboratori
B) Primo laboratorio: Quale modello di gestione?
C) Secondo laboratorio: Immaginate la ciclabile fra 5 anni.
Dalla Baruchella (TV) alla Baruchella (RO) facendo la “Via Ostiglia”

 Sommario 


La “Via Ostiglia” nel Master Plan piste ciclabili della Regione Veneto (2014)
Nelle tavole, nella relazione, nel disegno. Il tavolo di lavoro regionale.

A) Introduzione ai laboratori
- 1. Modelli di partecipazione e gestione. - 2. Obiettivi del processo partecipativo. Contributo: esiste una competenza diffusa che va attivata. - 3. Parola chiave = ciclabilità. Contributo: abitanti interessati a sicurezza e economia. - 4. Il cicloturismo muove la piccola economia locale. Contributo: una piccola eccellente economia locale. - 5. Il cicloturista che passa non è una casualità. Contributo: il passaggio percepito come occasionale. - 6. Intento educativo e didattico degli operatori turistici. Contributo: avere simpatia piuttosto che insegnare.

B) Primo laboratorio: quale modello di gestione per la ciclabile?
Contributo: mappa mirata degli interessati e gestione capace della complessità. - 7. Cosa è un piano di gestione - 8. I tre modelli di gestione proposti. Contributo: molte buone idee da entrambe le parti.


C) Secondo laboratorio: immaginate come sarà la ciclabile fra 5 anni
Contributo: la Superstrada Pedemontana Veneta fra 50 anni. - 9. Cosa è la Treviso-Ostiglia? Contributo: perché non ci sono agricoltori nel gruppo? - 10. Quale priorità per la “Via Ostiglia”? Contributo: informazione diffusa.


Dalla Baruchella (TV) alla Baruchella (RO) facendo la “Via Ostiglia”
Spremere il territorio e vendere un‘esperienza di viaggio.


 La "Via Ostiglia" nel Master Plan piste ciclabili della Regione Veneto (2014) 

Nelle tavole prodotte per il Master Plan fanno impressione le parole appoggiate al segno della Ciclabile: “Progetto strategico Ostiglia”. Nella relazione del Master Plan le parole usate per descriverla sono: C Percorsi a carattere regionale / C2 Ex ferrovia Ostiglia Treviso / “La ex ferrovia Ostiglia Treviso è oggetto di un progetto strategico regionale gestito da un apposito tavolo di lavoro”. Nel disegno infine fa impressione il taglio netto e centrale che la ciclabile fa della Regione. 

Cosa significa invertire le parole? Normalmente si parla della Treviso Ostiglia. Se il carattere strategico della ciclabile è eredità del progetto ferroviario, come realizzarlo fino in fondo per una ciclabile? Sul modello di realizzazione del progetto: da chi è fatto il tavolo di lavoro? Esempio: Seduta del Tavolo Tecnico Permanente di Sviluppo Disciplinare - Regione Veneto dedicata alla “via Ostiglia” (17 marzo 2015). “Confronto tecnico disciplinare su alcune tematiche urbanistico e territoriali riferimento al Progetto trans-regionale “Green Tour” ed in particolare al Progetto Strategico Regionale (art. 26 L.R. 11/2004) “via Ostiglia”. Invitati: Comuni di Casaleone, Cerea, Cologna Veneta, Legnago, Minerbe, Pressana, Università degli Studi di Padova, la Provincia di Verona, i rappresentanti regionali delle Sezioni regionali Urbanistica e Pianificazione territoriale strategica e cartografia.

 A) Introduzione al laboratorio acd Etifor 

1. La Treviso Ostiglia è fatta e adesso cosa facciamo? Contributi alla definizione di un modello di partecipazione e di gestione della “Via Ostiglia”. Modelli esistenti declinabili, modelli nuovi esportabili. Parole chiave: sviluppo rurale e valore dell’Ostiglia. 

2. Obiettivi del processo di partecipazione
attivato da FCC - ASI-srl – Etifor: informare, raccogliere proposte, condividere strategie, attivare il capitale umano. Gap nella qualità delle relazioni. 


Esiste una competenza diffusa che va attivata. Negli anni buoni tutte le famiglie hanno investito nell’istruzione di figli e nipoti, quanti ragazzi hanno frequentato l’istituto tecnico per il turismo? Quanti la scuola alberghiera? Quanti laureati ci sono in ogni casa? Competenze da individuare, usare, mettere in rete e liberare in modo che si attivino rispetto a un progetto condiviso. Anche le relazioni vanno progettate. Ci sono Master dedicati al progetto/disegno delle relazioni. Ci sono professionisti sul mercato.

3. Parola chiave = ciclabilità (riguarda la mobilità). Andare in biciletta non è un problema, è la soluzione del problema. Sostenibilità, sicurezza, risparmio, salute ed economia. 

Dal porta a porta di BARUBICI. Gli abitanti degli itinerari cicloturistici sono molto sensibili a due parole: sicurezza ed economia. A sostenibilità, risparmio e salute sono quasi indifferenti. “Se il mio ragazzo di 13 anni non fa questa strada in bicicletta perché è pericolosa, come fate voi a far passare i cicloturisti? Signora, più cicloturisti che passano significa auto meno veloci”. “Si anche noi qui con il nostro capitale (indica la casa) potremmo fare qualcosa. Magari guadagnare qualcosa senza essere tassati. Ne parlo con mio marito. Proposta di istruire i nipoti, che d’estate vivono in giardino, a riconoscere e contare i cicloturisti, nonché a salutarli in tedesco”

4. Progetti di cicloturismo: indotto economico, occupazione, progetti che muovono la piccola economia locale. 

Tutto vero e provato, ma le parole registrano una sorta di schizzofrenia. Com’è che a questo nostro Veneto intraprendente si chiede ora di vendere pomodori lungo gli itinerari cicloturistici? Altra domanda: in quale modo la piccola economia locale che risponde ai cicloturisti può avere da subito carattere di eccellenza?

5. Il cicloturista che passa non è una casualità. Pista ciclabile ≠ prodotto turistico. 

Sempre dal porta a porta di BARUBICI : “Si li abbiamo visti, si sono anche fermati qualche volta, ma abbiamo sempre pensato che il passaggio fosse occasionale. No, no il passaggio è strutturato! Ci sono i percorsi in Internet, i segnavia lì all’incrocio e i pacchetti vacanze 2016 probabilmente già venduti, vedete l’adesivo sul palo?” Come in questo caso, itinerari cicloturistici regionali e Ciclovia Monaco Venezia, il prodotto turistico c’è ma non la pista ciclabile, né l’informazione.

6. Operatori del turismo: hanno verso gli ospiti un intento educativo e didattico. 

Direi che basta con questo intento educativo e didattico. Userei invece un’espressione tipo “avere simpatia”. Sei mio ospite e mi sei simpatico. Condividi il mio lavoro e io il tuo viaggio, ti conosco e voglio che il tuo viaggio riesca bene. E tu ospite che sostieni le mie aspettative nel lavoro, sei il mio primo socio.

 B) Primo laboratorio: quale modello di gestione per la ciclabile?  Metodo dichiarato: World Café


Anche noi proponiamo un modello di gestione dei progetti di ciclabili, ciclovie e itinerari a partire da una mirata mappa degli interessati e da una capace gestione della complessità. Proponiamo che tutti gli abitanti delle strade e stradine diventate ciclabili, ciclovie e itinerari siano direttamente coinvolti nella gestione e che si sappia gestire la molteplicità delle azioni e dei contenuti che gli abitanti attivati producono. Al management (P.A. + altri) chiediamo gestione della complessità piuttosto che capacità di coordinamento e controllo.

7. Piano di gestione. Cosa è? Non è un costo. 


“Tuttavia il progetto per compiersi deve prevedere un piano di gestione, ovvero una strategia che, a partire dal coinvolgimento delle comunità locali, sia in grado di garantire il corretto funzionamento dell’infrastruttura a servizio della mobilità lenta e del turismo sostenibile.” Qui http://www.fcc.veneto.it/po/mostra_news.php?id=321&area=H


8. I tre modelli di gestione proposti alla discussione: pa-sp, pa-ss e pa-as. 

Pa-sp gestione della ciclabile risolta nel rapporto fra un soggetto pubblico e uno privato che ha vinto la gara; pa-ss rapporto fra un soggetto pubblico e una cooperativa sociale cha ha vinto la gara, pa-as (chiamato anche modello evoluto) rapporto fra un soggetto pubblico e una molteplicità di soggetti che a vario titolo hanno espresso interesse alla gestione della ciclabile e che si sono proposti. Punti di forza e di debolezza dei 3 modelli. Esempi di gestione della rete cicloturistica in “Manuale della ciclabilità” http://www.adriabike.eu/flipping/manualeciclabilita/files/assets/basic-html/page1.html

Tutti d’accordo nel dire che il territorio è prontissimo a realizzare il terzo modello di gestione della “Via Ostiglia”. Ci sono energie e molte buone idee, ma bisogna prima risolvere una criticità, quella del soggetto pubblico, che dovrebbe appunto saper progettare e gestire la complessità delle relazioni, nonché avere a sua volta molte buone idee di scambio “Tu fai questo per me e io in cambio ti do la possibilità di…” 

 C) Secondo laboratorio: immaginate come sarà la ciclabile fra 5 anni 
Tecnica di Brainstorming con Post-it individuali

Anche noi abbiamo immaginato la Superstrada Pedemontana Veneta fra 50 anni: sarà un lungo nastro verde sul quale si appoggia l’intero sistema turistico della Pedemontana Veneta. Una Superverde Pedemontana Veneta usata da ciclisti con case mobili al seguito, dalla tenda alla piccola roulotte e da eco-camperisti con bicicletta a bordo; attraversata dalle più belle biciclette e auto mai prodotte, perché i musei finalmente si sono messi in strada. 

9. Cosa è la Treviso-Ostiglia? Un mito che non è - Velodromo disturbato da ciclisti e pedoni – Così come è? Un caos (promiscuità) - Un tracciato che diventerà una superstrada ciclabile. 


Perché non ci sono agricoltori nel gruppo? Fra i presenti solo una coppia di agricoltori. Vista la preponderante presenza di associazioni, direi che le aspettative registrate dal laboratorio non sono quelle di agricoltori e residenti confinanti. Immaginiamo di considerare la linea della “Via Ostiglia”, di mettere sulla linea tutti i nomi dei proprietari confinanti, di considerare che a ciascun nome corrisponde un’organizzazione: una famiglia, un’impresa agricola, un’altra impresa. Immaginiamo che tutti i proprietari confinanti si attivino dentro al progetto della “Via Ostiglia”: una famiglia decide di diventare impresa agricola, un’impresa agricola decide per attività complementari, un’altra impresa incompatibile con il progetto di ciclabilità cambia.

10. Quale priorità? Priorità: informazione condivisa. Mito condiviso e racconto epico quindi realizzazione del prodotto. Priorità: competenza diffusa che va attivata 

L’informazione sul progetto della “Via Ostiglia” deve essere quanto mai diffusa. Penso ad una informazione capillare e dedicata. Quanta più gente conosce, maggiore probabilità di successo ha il progetto.Torniamo ai residenti confinanti la linea ferroviaria: devono condividere il mito e soprattutto il racconto epico della “Via Ostiglia”, perché intorno al racconto sempre rinnovabile si può fare un’impresa coerente al progetto a cui si appartiene. Il piccolo esempio raccolto in biblioteca a Camposampiero è il racconto del treno fantasma che continua a passare sui binari della Treviso-Ostiglia. 

 Dalla Baruchella (TV) alla Baruchella (RO) facendo la “Via Ostiglia”  



È affascinate sapere che anche una linea materiale collega la Baruchella con la Baruchella. La linea immateriale: una famiglia della Baruchella (TV) ha dato il nome alla Baruchella (RO) sullo sfondo delle migrazioni interne e le grandi bonifiche. La linea materiale è ferroviaria utilizzabile ora come pista ciclabile. Temi del racconto: migrazioni interne, grandi bonifiche, strategie di guerra e approvvigionamenti militari. Come spremere il tutto e vendere un’esperienza di viaggio? Cartina delle tante Baruchelle venete.