4 gen 2020

TURISMO LENTO #5

Per fare turismo serve coesione sociale* 
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Rispetto ad un progetto complessivo di turismo lento, chi guida il progetto, chi richiama alla coerenza i partner? Se si tratta di una destinazione lunga e lineare, perché realizzarla per punti: hub, infopoint, touchpoint? Tenendo conto dello spopolamento in atto, né servizi né attrattori limitrofi riusciranno a riempire i vuoti lungo la linea: un vuoto di autenticità, di identità e di organizzazione. P.e. nei nomi delle attività ricettive e/o ristorative, nelle forme delle nuove costruzioni, nell’isolamento delle imprese e delle istituzioni. 
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C’è una prova di coesione sociale che sta funzionando bene, si chiama Controllo di Vicinato: * rapporti di buon vicinato, conoscenza reciproca e iniziative condivise. Gli abitanti che vi aderiscono hanno un livello di attenzione alto rispetto a quello che succede intorno a loro e si muovono nel rispetto delle regole. L'attenzione è anche per viandanti, pellegrini, viaggiatori e turisti che non passano inosservati, sono oggetto di interesse e occasione di relazione. 

Post collegato Chiamiamo turismo lento un fenomeno di altra natura?
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Segnali lungo la Ciclovia Muenchen Venezia (TV)
Sotto il nome del paese, il segnale della Ciclovia Muenchen Venezia, quello del Controllo di Vicinato e l'etichetta di Girolibero
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Indice

Appunti

Accoglienza - Analisi - Comunicazione - Pacchetto - Patto - Strumenti - Termini - Turismo itinerante
Note
Attrattori limitrofi - Canali e tecniche di vendita - Fulcro dell’offerta, servizi residuali e prezzo - Parchi culturali - Utili, fee e commissioni

Appunti
Accoglienza - Analisi - Comunicare - Pacchetto - Patto - Strumenti - Termini - Turismo itinerante
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Accoglienza

Le accoglienze pellegrine senza corrispettivo a offerta sono strutture ricettive? La Regione definisce il quadro normativo per le strutture ricettive. La principale distinzione è in strutture classificate e locazioni turistiche. Le Case per ferie, gli Ostelli, i Centri vacanza ragazzi, le Case per vacanze sociali, i Centri soggiorno studi, le Case religiose di ospitalità sono Case per vacanze e hanno un loro simbolo distintivo. Di più qui
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Il Rifugio alpino, a quota non inferiore ai 1.000 m, è classificato come Struttura ricettiva complementare. Il bivacco è nel Regolamento CAI
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Analisi

È fondamentale un’analisi ben fatta e mirata, perché il progetto turistico tenga sia economicamente che socialmente. Bisogna segmentare e guardare ad uno specifico profilo di turista. Una matrice utile può essere questa, per ogni turismo possibile Borgo, Parco naturale, culturale, ecclesiale e Cammino considerare almeno 4 parametri: capacità di spesa del turista, durata del soggiorno, periodo dell’anno di attività e tipo di alloggio richiesto. Determinare quindi il fulcro dell’offerta, sarà poi il turista a scegliere i servizi aggiuntivi. 
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Comunicare
“Ridefinire i contorni di una narrazione nuova e propositiva”, facendo attenzione a chi ci si rivolge, attraverso quali canali e con quale obiettivo. “Se non parte questo processo culturale di riappropriazione di senso e di significato, difficilmente si riuscirà a comunicare in maniera innovativa e dirompente”
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Pacchetto turistico

Un pacchetto turistico è una complessità di servizi. I riferimenti normativi sono chiari, chi propone il pacchetto deve essere un soggetto abilitato e i contenuti del pacchetto sono regolamentati da standard internazionali e nazionali. 

La direttiva UE 2015/2302, relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati, è stata recepita in Italia dal 01/07/2018. I servizi turistici collegati al pacchetto devono essere almeno 3, il prezzo e le condizioni contrattuali chiare e infine deve esserci un’assicurazione di assistenza sanitaria, bagagli e di responsabilità civile. 
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Patto con gli abitanti

Una DMO ha la visione e la gestione complessiva della destinazione turistica. Fare sistema è il suo primo compito. La pre-esistenza di cui deve tener conto è una sola, la risorsa umana: imprenditore, cooperatore, subordinato, professionista, volontario, altro. La resistenza al fare sistema è la stessa: la risorsa umana.
Per fare turismo lento non serve quantità, ma coesione sociale. Serve far comprendere che conviene a tutti. Esiste un’opportunità di fare un brand e di vendere ma a patto che la visione dell’accoglienza sia condivisa dalla comunità. Accoglienza vuol dire aver costituito una rete, non dal notaio, ma nello spirito delle capacità umane. 
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Strumenti

Nella lezione precedente si è detto che “serve un planning economico-territoriale, in sostenibilità e in consenso”. Il coinvolgimento-consenso-sostegno dei locali è determinante quando si tratta di sviluppare un progetto di turismo in movimento, bisognerebbe lavorare su un Indice di coinvolgimento degli abitanti. 
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Molto interessante la costruzione di una Mappa delle competenze a sostegno del progetto di turismo lento, che possono essere istituzionali e civiche: a chi compete fare cosa, p.e. la manutenzione delle infrastrutture, ma anche chi può e vuole fare qualcosa, p.e. curare un punto informativo lungo il percorso. Altrettanto interessante lo strumento Mappa di comunità, per una narrazione autentica e identitaria dei luoghi attraversati dal percorso.
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Termini 

Espressioni quali aree interne, aree depresse fissano i luoghi al margine, bisognerebbe rivedere i termini. Alcuni esempi di progetti di turismo lento sviluppati con contributi pubblici in aree interne italiane:
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Turismo itinerante

“In questi anni, sul modello del Cammino di Santjago, si è in presenza di una notevolissima attività delle Istituzioni e di gruppi di privati per l'approntamento di viabilità pedonali e ciclabili su percorsi storici. In alcuni di essi sorgono luoghi di accoglienza di vario tipo e spesa, ma in molti altri non vi è accoglienza a basso prezzo (ospitalità pellegrina in strutture religiose).
Per alcuni di questi Cammini esistono Guide edite da case editrici specializzate, per altri non vi è neppure questo. Salvo la via Francigena in alcuni tratti e l'organizzazione di gruppi con guide escursionistiche da buyer in altri Cammini, non ritengo esistano ancora le condizioni per proporne una commercializzazione generalizzata.
Insomma, sui Cammini si va da soli. Ma servono info-point per informazione, accoglienza ed assistenza. Ma chi voglia offrire servizi per attrattori limitrofi ai tracciati (es. enogastronomia, alloggi tipici, artigianato, ecc.) può accordarsi con l'info-point e fare rete.” 

La Lombardia si sta organizzando, progetto LINC Por-Fesr 2014-20 www.camminidilombardia.it 
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Note 
Attrattori limitrofi - Canali e tecniche di vendita - Fulcro dell’offerta, servizi residuali e prezzo - Parchi culturali - Utili, fee e commissioni
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Attrattori limitrofi

❌ La commercializzazione dei cammini è quella degli "attrattori limitrofi" e di chi li segnala (Infopoint). 
Canali e tecniche di vendita

❌ Salvo il caso del booking on line, i pacchetti turistici possono essere innovativi ma i canali di vendita e le tecniche di commercializzazione sono e resteranno a lungo tradizionali perché basati sulla fiducia reciproca tra operatori: una cosa che si può e si deve guadagnare ma nel tempo medio lungo.

Fulcro dell’offerta, servizi residuali e prezzo


✅ La relazione positiva tra comunità locali e viandante, pellegrino, viaggiatore o turista, il fulcro dell'offerta è l'accoglienza complessiva nel Parco che si realizza nelle foresterie e nell'accoglienza pellegrina dove la ristorazione e gli altri servizi diventano residuali.
✅ Verifica della qualità e disponibilità dei fornitori sono il fulcro del pacchetto turistico, come ed ancor più del prezzo.  
✅ Soffermarsi lì dove i viandanti, pellegrini, viaggiatori o turisti incrociano un interesse relazionale e/o spirituale. 
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Parchi culturali

Parchi culturali finalizzati alla ricerca, scoperta, conoscenza e valorizzazione di personaggi, siti, opere di letteratura, poesia, cinema, teatro, medicina, biologia, astronomia, ambiente, storia, ecc.
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Utile, fee e commissione

Di massima, comunque, per pacchetti di medio valore non è inferiore al 5%, né superiore al 10% del prezzo finale al cliente, al netto delle tasse.
Direi che i tour operator specializzati - magari in un meet&match tra sellers e buyers di una fiera del turismo nazionale - possono essere la prima scelta di chi inizi a proporre un Borgo, Parco o Cammino.
Riassumendo, l'Ente fissa il prezzo base (per vendita diretta), l'Operatore Turistico vi caricherà il suo pesante “fee” (15%) e l'Agenzia la sua leggera "commissione" (5%).
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