11 apr 2021

NIENTE PAROLE INUTILI

Appunti dal Webinar “Cicloturisti tedeschi: conosciamoli meglio”, acd A. Marmorini. Appunti integrati da una riflessione sulle parole usate per comunicare “cicloturismo” in tempi pandemici. Il punto di vista è sempre quello del rapporto abitanti-cicloturisti.


Siamo in piena Pandemia e le parole usate per la promozione cicloturistica a volte sono le stesse di prima. Anche il punto di vista di chi scrive e la logica a cui si riferisce sono le stesse.

Guardando al Post Pandemia, il punto di vista potrebbe essere invertito, operazione semplice e che sta dentro la stessa logica, oppure con coraggio si potrebbe cambiare logica. A offrire opportunità al territorio è il soggetto promotore o è il territorio che offre opportunità al soggetto? Di quale territorio stiamo parlando, di quale bellezza naturale e culturale?

Il problema si chiama desertificazione: sempre meno abitanti, meno alberi, meno edifici, meno imprese, pochi servizi; case vuote, riduzione della biodiversità e del valore del nostro patrimonio edilizio, metà delle imprese stanno chiudendo, a questo punto quali possono essere i servizi fondamentali che offriremo lungo gli itinerari cicloturistici?

Post collegato: Mesi senza cicloturisti

Coltivazione intensiva Ciclovia Muenchen Venezia Campagna Treviso 2021
Campagna Trevigiana lungo la Ciclovia Muenchen Venezia, senza alberi, senza ombra, senza acqua, aria gelida, aprile 2021. Foto @giovanna


Indice

1) Cambiano le sensibilità
2) Entrare nella cultura
3) Servizi per cicloturisti
4) Niente parole inutili

Tempo di lettura: 3'

1) Cambiano le sensibilità 


Dopo la pandemia i cicloturisti avranno un'altra sensibilità per cui domanda e offerta cambieranno. Anche gli abitanti esprimeranno un’altra sensibilità, per esempio verso gli estranei e gli sconosciuti che entrano nella loro comunità.

2) Entrare nella cultura, sennò il cicloturismo rimane sempre un po’ appiccicato sopra


La frase dipinge perfettamente quello che succede a Treviso. Compaiono segnali ed etichette, i cicloturisti passano, passano sempre più numerosi, ma restano invisibili agli abitanti e poco considerati dalle osterie e b&b di campagna. Un turismo appiccicato come un etichetta, che compare nottetempo e che nessuno vede: abitanti, amministratori, imprese locali.

3) Non serve essere specializzati, ogni hotel di categoria deve avere servizi per cicloturisti 


Nella scelta i Tedeschi guardano volentieri ad un 4 stelle, arrivano in auto, con biciclette proprie, di valore e danno per scontato che un 4 stelle debba avere servizi per cicloturisti. Da noi invece solo a nominare la Bike Room si ricevono insolenze.

4) Niente parole inutili, ma buoni percorsi e servizi fondamentali 


Porto un paio di esempi di parole usate per comunicare un Bike Festival e la Ciclovia Monaco Venezia. Parole usate nel 2021.

“....offrendo al tempo stesso opportunità al territorio e al suo tessuto economico”


Open Bike Fest è un’iniziativa concentrata nel tempo e nello spazio, abilitante il cicloturismo. Si risponde alla domanda di un turismo diffuso con un’iniziativa chiusa dentro le mura di una cittadella, hub cicloturistico.

Proviamo ad invertire le parole e poi a cambiare logica: è il territorio che offre opportunità al Festival e un Bike Festival potrebbe essere quantomeno diffuso lungo gli itinerari cicloturistici di cui si fa punto di riferimento. 

“Auf Radwegen, Radrouten oder kleinen Nebenstraßen erleben aktive Genussradler drei Länder mit ihren Tourismusregionen und vielen herausragenden Natur- und Kulturschönheiten.”


La Ciclovia Monaco Venezia è stata fisicamente abbandonata dai cicloturisti. L’abbandono è cominciato prima della Pandemia, nel 2019 quando i passaggi avevano già cominciato a diminuire in modo evidente agli occhi degli abitanti.

L’abbandono dei cicloturisti è stato una risposta all’indifferenza mostrata dagli abitanti, dagli amministratori e dalle imprese della Ciclovia. Abitanti che non usano la bicicletta, amministratori che non sanno e imprese che non considerano i cicloturisti buoni clienti.

Oggi in piena Emergenza le priorità sono altre: non la ciclabilità, non la manutenzione, non il monitoraggio, non i segnali, non i servizi. Restano solo le parole. La Ripresa è lontana e se ci sarà un ritorno dei cicloturisti tedeschi sulla Monaco Venezia, questi incontreranno una natura e una cultura imbruttite dall’esperienza Covid e un deserto di servizi.

Link


Alice Marmorini, Marketing per Bike Hotel
Open Dream Treviso
www.opendream.it
Open Bike Fest, evento dedicato al mondo del ciclismo 11-13 giugno 2021 Treviso
https://openbikefest.it/
Alps2Adria Tour Muenchen Venedig 
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