24 giu 2018

OCCASIONI DI FORMAZIONE - GIUGNO 2018

3a settimana di giugno 2018, in piena stagione cicloturistica


Si tratta di 3 esperienze che si sono sovrapposte e che parlano tutte di turismo & bicicletta. Il punto di vista è quello degli abitanti, mettersi dalla loro parte per capire cosa si potrebbe fare meglio in termini di coinvolgimento, di convivenza e di racconto.

In tanti modi il coinvolgimento degli abitanti può autenticare l’esperienza di giornalisti, blogger e influencer che attraversano in bicicletta un territorio. Uno di questi è il saluto, la parola, la libera conversazione.

In tanti modi la convivenza fra mezzi a motore e biciclette è possibile. Per certe stradine di campagna diventate itinerario cicloturistico, più che la costruzione di una pista serve la loro trasformazione in strada residenziale.

In tanti modi una gara ciclistica di rango può raccontare il territorio attraversato. Invitare gli abitanti ad esserci lungo tutto il percorso, a raccontare il loro ciclismo: le attività, le biciclette, le coppe e le sedi dei loro storici Velo Club.

- Press Tour #visitPiave via Fb
www.facebook.com/search/#visitpiave-2018
- Webinar “La città delle biciclette”
https://corsi.bikeitalia.it/corso/
- Adriatica Ionica Race 2018 #AIR2018
www.adriaticaionicarace.com



Il passaggio della Adriatica Ionica Race in Piazza ad Arcade, 21 giugno 2018 @Giovanna

 Indice 

1. Un Press Tour, 17-20 giugno 2018
2. Un Webinar, 20 giugno 2018
3. Una gara ciclistica, 20-24 giugno 2018

 Sommario

1. Un Press Tour
Ciclabile del Piave, 17-20 giugno 2018

a) Abitanti avvisati? - b) Ma si può visitare?
2. Un Webinar
La città delle biciclette, 20 giugno 2018

a) Tutto lo spazio pubblico è per le auto - b) Abbandono del linguaggio delle auto - c) Ciclabilità e sicurezza diffuse - d) La pista ciclabile non è uno spazio di risulta - e) Soluzioni di ciclabilità possibili
3. Una gara ciclistica
Adriatica Ionica Race, 20-24 giugno 2018

a) L’etichetta turismo - b) La sostenibilità dell’evento 

Tempo di lettura 6' + approndimenti
Lettura in pdf qui

 1. Un Press Tour
Lungo la futura Ciclabile del Piave, 17-20 giugno 2018


Prima fate passare i giornalisti e poi cercate manodopera fra gli abitanti perché realizzino il vostro progetto di turismo. Anche qui come per le piste ciclabili serve un’inversione: il progetto di turismo va costruito prima con gli abitanti per avere poi giornalisti e turisti felici. Grazie a  Cycling in Love per la condivisione in diretta del Tour. 

Commento al post che annunciava l’arrivo dei giornalisti, blogger e influencer per il Press Tour e poi il problema della risorsa turistica presente ma non fruibile, trascrizione di parte di un breve video postato in Fb da uno dei partecipanti al Press Tour.

a) Abitanti avvisati?


- Sono passati anche da noi giornalisti, blogger e influencer a conoscere la Ciclovia Muenchen Venezia e forse li abbiamo visti passare, ma senza sapere niente, finché non abbiamo letto in una rivista femminile i loro nomi e recuperato i post prodotti. In questo senso dico "avvisate gli abitanti" i quali potrebbero dare un buon contributo alla riuscita del Press Tour. 

- Abitanti avvisati, in che senso ? I giornalisti della Monaco Venezia hanno prodotto una rassegna stampa da oltre venticinque articoli che oggi stanno portando una marea di turisti. Gli abitanti, anzi il ruolo degli abitanti, non è nel press tour ma nel gestirli dopo ogni giorno. Cosa che ahimè fanno ancora in troppo pochi.

b) Ma si può visitare?

- Come tutte le abbazie che avete visto anche questa fa parte del rientro dalle crociate, Giovanni da Vidor stava rientrando dalla crociata […] 

- Chi era questo Giovanni da Vidor? Era un crociato che tornava. Hai visto che c’è una palma in mezzo al bosco? In mezzo il bosco c’è una sola palma, dopo te la faccio vedere. 

- Ma si può visitare l’abbazia? Dell’abbazia si può vistare la chiesa, il chiostro e attualmente è privata
- Ah! quindi non si può vistare. No ma dico, a parte noi, il pubblico non può visitarla? No ripeto, l’unica visita possibile è alla chiesetta e al chiostro e poi si esce di qua, questo è privato! 
- Se uno trova il cancello chiuso cosa fa? Diciamo che l’unico modo è mettersi in contatto con il Comune o con il Proprietario.


 2. Un Webinar 
Introduzione a La Città delle Biciclette, 20 giugno 2018

Quando sono in strada e vedo una pista ciclabile sufficientemente larga da poter essere usata da un’auto, penso sempre che dovremmo invertire la situazione: incanalare le auto nella pista e far usare la strada alle biciclette. In realtà se ci fossero meno auto in strada e più lente, la convivenza fra bici e auto sarebbe subito possibile, le soluzioni ci sono, sono semplici e già provate. Grazie a Bikeitalia per il Webinar. 

Di seguito gli appunti presi, organizzati in 5 punti: a) Tutto lo spazio pubblico e mentale è per l’auto - b) Moderazione significa abbandono del linguaggio delle auto - c) La ciclabilità diffusa è strettamente legata alla sicurezza - d) Una pista ciclabile non deve essere ricavata da spazi di risulta - e) Le soluzioni per una ciclabilità diffusa sono semplici e provate, serve una scelta coraggiosa. Parole chiave: ciclabilità, continuità, convivenza, intermodalità, moderazione, sicurezza, simulazione.



a) Tutto lo spazio pubblico è per le auto

Abbiamo deciso di dedicare moltissimo spazio alle auto: in Italia ce ne sono 679 ogni 1000 abitanti. Lo spazio pubblico è tutto per l’auto. Il Codice della Strada è per l’auto. L’ 80% della superficie delle città è strada, sarebbe il luogo delle relazioni se non fosse tutto occupato dall’auto. Secondo criteri di efficienza, un’auto a testa è un modello perdente ed è perdente anche il sistema scuola, appena chiudono il traffico cambia profondamente.

b) Abbandono del linguaggio delle auto

Moderazione del traffico e zone 30. Moderazione significa abbandono del linguaggio dell’automobile. La velocità è il fattore determinante della gravità di un incidente. Non è un cartello che obbliga ad andare più piano. Lavorare sulla sicurezza della strada tutto intorno e mettere in sicurezza i nodi.

c) Ciclabilità e sicurezza diffuse

Ciclabilità vuol dire che il contesto generale è amico della bicicletta. Ciclabilità non è realizzare piste ciclabili, meno ancora se pensate per il tempo libero. Ciclabilità diffusa, sicurezza diffusa, presidio delle nostre strade, più le abitiamo, meno delinquenza gira.

Cicloturismo significa integrazione con la ciclabilità diffusa, urbana ed extraurbana. Progettare per le lunghe percorrenze. Confronto stretto con l’esistente che possiamo valorizzare.

d) La pista ciclabile non è uno spazio di risulta

Togliere una corsia alle auto piuttosto che realizzare una pista ciclabile larga 75 cm. La pista non può essere uno spazio di risulta. La larghezza min della corsia mono direzionale è 2,5 m, la larghezza del cordolo 0,50 m. Interventi necessari nei luoghi idonei. Soluzioni per la ciclabilità, vedi L.2/2018

e) Soluzioni di ciclabilità possibili

Cosa non dice il CdS: casa avanzata, senso unico eccetto bici, svolta a dx continua con semaforo rosso, doppio senso limitato.
La casa avanzata è una zona di arresto per le biciclette avanzata rispetto a quella dei mezzi a motore in prossimità dei semafori. La soluzione ha il vantaggio che evita ai ciclisti pericolose manovre agli incroci e soprattutto li rende visibili alle auto.

 3. Una gara ciclistica
Adriatica Ionica Race, 20-24 giugno 2018 

La nuova Superstrada Pedemontana Veneta, quasi 100 km lineari, potrebbe essere inaugurata con una gara ciclistica, una tappa della Adriatica Ionica Race 2022 per esempio, o con una lunga conviviale pedalata. Sarebbe una super occasione di promozione turistica per la pianura e la pedemontana venete e sarebbe anche un assaggio di futuro, quando la Superstrada sarà ciclabile. 

L’arte può contribuire bene al racconto di una gara ciclistica. Il modello è quello del Giro col quale in 100 anni si è sperimentato davvero molto dalla parola, al disegno, alla fotografia e ancora si continua a farlo. Il ciclismo dalla parte degli abitanti nell'interessante lavoro di Daniele De Lonti

a) L’etichetta turismo


Nel sito Web della Adriatica Ionica Race, in alto a destra sotto "La gara" c’è il titolo Turismo e territorio: la bicicletta per un turismo lento e come mezzo di trasporto, un territorio da scoprire attraverso una gara. Le intenzioni e il modello di riferimento sono chiari ma distanti dal modo in cui l’evento è stato comunicato.

b) La sostenibilità dell’evento


In 8’39’’ di registrazione ad Arcade sono passati 92 mezzi a motore (di cui 43 moto) a fronte di 110 ciclisti partecipanti alla gara. C’è un evidente problema di sostenibilità dell’evento, soprattutto perché legato alla parola turismo. 

Un’altra mancanza è il coinvolgimento dei locali, esclusi i paesi di partenza e di arrivo di ciascuna tappa, di cui nel video sono mostrati per qualche minuto e dall’alto i contorni. Il racconto della tappa in differita la sera è per la gran parte fisso sul primo piano dei ciclisti in gara, non sui paesi attraversati.

 Links

1. Un Press Tour


Cycling in Love via Fb
www.facebook.com/cyclinginlove
Cycling in the Venice Garden via Fb
www.facebook.com/CyclingintheVeniceGarden


2. Un Webinar

”Progettare ciclabili e ciclovie” Bikenomics Forum Lignano, maggio 2018
https://barubici.blogspot.com/2018/05/

Corso e Webinar introduttivo via You Tube
https://corsi.bikeitalia.it/corso


3. Una gara ciclistica

Daniele De Lonti via Iuav
http://wave2018iuav.com/daniele-de-lonti

Turismo e Territorio della Adriatica Ionica Race 2018
www.adriaticaionicarace.com/turismo-e-territorio