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19 ott 2018

MEMORIA, TURISMO E BICICLETTA

La Ciclovia dell’Amicizia come la Grande Guerra, luoghi di memoria condivisa e di costruzione di una nuova identità

Seminario “Sulle orme della Grande Guerra. Memoria e turismo.” Acd GAL Alta Marca Agenzia Sviluppo, Consorzio BIM Piave Treviso, IPA Terre Alte della Marca Trevigiana. Catena di Villorba, 17/09/2018 

Perché occuparsi di cicloturismo e partecipare a un seminario dedicato al turismo di guerra? Perché il metodo è lo stesso, perché la prima alternativa suggerita al percorso trevigiano della Muenchen Venezia è La Fonda e perché anche per la Ciclovia si tratta di tematizzare l’esperienza. 

Dispiace solo aver sentito dire che dopo 10 anni di preparazione alle commemorazioni del Centenario, la cosa si sia risolta in tante piccole iniziative senza durata e che il seminario stesso sia stato considerato un punto di partenza. Le stesse parole ascoltate a Longarone a proposito di cicloturismo 10 giorni fa. 

Se solo questi incontri, quelli di Longarone come quello di Catena di Villorba, fossero meno autocelebrativi, più laboratorio che lezione frontale e soprattutto si prevedesse il coinvolgimento di soggetti diversi, l’impressione di dover sempre ricominciare da capo forse sparirebbe.

Il programma del seminario Memoria e turismo

Post collegato Cicloturismo, mobilità e turismo sostenibile 


Improvviso Cartello Turistico Grande Guerra
Cartello incontrato sulla strada di ritorno dal seminario su Memoria e Turismo: Campo di Volo fra Arcade, Villorba e Povegliano - Grande Guerra. 

 Indice 

I. Introduzione

1. Commemorare - 2. Continuare - 3. Memoria - 4. Nicchia - 5. Turisticizzare
II. Interventi
1. Storico M. Mondini - 2. Geografo A. Bondesan - 3. Agenzia Larin.it
III. Cicloturismo
1. Pratiche di memoria in bicicletta - 2. La nicchia del turismo in bicicletta - 3. La Ciclovia dell’Amicizia come la Grande Guerra - 4. L’itinerario cicloturistico della Loira - 5. I cippi sono segnali cicloturistici
Tempo di lettura: 6’ + approfondimenti
Lettura in pdf qui


30 gen 2017

FORME DI ATTIVAZIONE DI UNA FERROVIA DISMESSA

La linea Susegana - Montebelluna detta “della Tradotta” o “la Fonda”

Ci sono tanti modi di riattivare una linea ferroviaria abbandonata. Agli estremi, riattivarla come ferrovia oppure cancellarne il segno, far passare di nuovo il treno o restituire la linea alla campagna/città esistente. In mezzo ci sono almeno altri 5 modi di riattivazione: 1) far passare un altro tipo di treno - 2) trasformare la linea in una strada - 3) trasformarla in una pista ciclabile - 4) in una lunga area ciclo-pedonale - 5) valorizzare il terzo paesaggio.

Lavorare su più soluzioni permette di sceglierne una, la più aderente al contesto ormai cambiato e ai progetti di sviluppo delle zone o della regione attraversata. In questo momento la soluzione più facile, la prima che viene in mente a tutti, dettata anche da programmi di contributo europei e regionali, è la pista ciclabile.


Ferrovie abbandonate linea Susegana-Montebelluna
Aprire una frasca https://goo.gl/r3whrr 


La linea della ex Ferrovia: 18 km, 34 intersezioni
Base della cartina www.bikemap.net, elaborazione Giovanna per Barubici.

Contenuti 

Fissiamo 3 punti

- 1. La linea ferroviaria è un’opera militare 2. Soppressa, è stata presto inglobata dal territorio - 3. Ora si vuole farne una pista ciclabile
Partiamo da 1 dei primi post di Barubici
- 4. La ex Ferrovia corre parallela allo Stradone del bosco - 5. Affollamento di ciclisti e cicloturisti a sud del Montello
Aggiornamenti, 2 anni dopo
- 6. Il Consorzio Bosco Montello possiede e ha in uso l'ex Ferrovia - 7. Stradone/Ferrovia/Superstrada 3 linee a sistema
Guardare in prospettiva, 3 anni
- 8. Cosa potrebbe succedere - 9. Come attrezzare la pista ciclabile - 10. Barubici propone
Tempo di lettura: 6' + approfondimenti
Aggiornamenti