16 dic 2019

TURISMO LENTO #2

Entusiasmo, partecipazione, relazione

Le linee guida per la costruzione di un Cammino vanno bene anche per una Ciclovia, a partire dai bisogni imprescindibili legati al corpo del viandante fino all’organizzazione dell’offerta. In primo piano ci sono le qualità delle risorse umane impiegate nel turismo lento e poi 7 argomenti di rilievo, dalla formazione degli operatori alla progettazione/gestione dei punti di tappa.

Le note sono integrate da altri appunti e da riflessioni già svolte. Il punto di vista di Barubici è quello di chi abita gli itinerari cicloturistici: quali informazioni utili per gli abitanti, come coinvolgerli e come attivarli nella virtuosa realizzazione degli itinerari.


Post collegato Turismo lento #1 Chiamiamo turismo un fenomeno di altra natura?
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Brutta segnaletica stradale e turistica
In certi contesti un cippo disturberebbe meno che una tabella fissata su un palo alto 2 m. Foto proposta dal corso Turismo lento

Indice 
1. Qualità di una risorsa umana: caratteristiche soggettive, conoscenze, professionalità, abilità 
2. Note: Formazione - Luogo o itinerario? - Organizzazione - Servizi - Spesa - Stime - Tappa 

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1. Qualità di una risorsa umana

Quello che è importante sono le risorse umane alla base della fruibilità del luogo. Le qualità delle risorse umane sono uno dei pilastri fondamentali per il successo o l’insuccesso del turismo lento.

Il trinomio è relazione, entusiasmo, partecipazione. Caratteristiche soggettive che devono essere proprie di chi è organizzatore del turismo lento.

Le qualità di una risorsa umana che con la sua professionalità voglia dedicarsi a questo tipo di turismo sono:
1. Le caratteristiche soggettive: o sei tagliato o non lo sei.
2. Le conoscenze, che sono diverse dalle competenze e le competenze dalle abilità. Se siamo in un castello, conoscere significa sapere perché abbiamo portato il turista in quel castello, cioè quale è il modulo per il quale dal pdv dell’attrattore turistico diciamo al turista vieni in questo castello. 
3. La professionalità vuol dire la competenza sulla propria professione. Se fai la guida devi essere non solo competente ma anche relazionale, conoscere molto bene il Genius Loci. Se sei un ristoratore devi saper cucinare, confezionare e distribuire bene quello che hai nel menù. 
4. Le abilità, significa non solo conoscere il programma o avere delle competenze certificate, ma saper fare bene. 

2. Note
Formazione - Luogo o itinerario? - Organizzazione - Servizi - Spesa  - Stime - Tappa

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Formazione

“Saper fornire le seguenti informazioni: servizi turistici del territorio, prezzi dei trasporti, pubblici esercizi, servizi di pubblica utilità, risorse storico-artistiche e naturalistiche, relativa accessibilità, itinerari turistici, manifestazioni ed eventi, tempo libero, sport, in genere sull’offerta turistica del territorio interessato dal percorso” 

Webinar #4 Sos Destinations di Travel Appeal, alla domanda se serve ancora fare formazione agli albergatori e se si in che modo, la risposta è stata duplice: la domanda non va posta in termini di si/no e certamente c’è bisogno di formazione, anche se la formazione continua corrisponde più ad un atteggiamento mentale che ad altro. 

La domanda “se serve ancora fare formazione” parte da una considerazione: a cosa sono servite le tante azioni di formazione quando il risultato sono strutture ricettive che piangono i tempi passati e nuovi albergatori che nel loro piccolo sono convinti di sapere già tutto. Dobbiamo forse cambiare il modo di fare formazione, evitare frequenze obbligatorie, lezioni frontali, moduli da completare e altri modi conosciuti? 

Saper dove trovare l’informazione è un altro modo di rispondere alle richieste del turista, magari saper dove trovare un’informazione integrata. Se non si hanno strumenti propri per rispondere, si può sempre contribuire a quelli esistenti. La formazione quindi passerebbe dal saper fornire al saper cercare/produrre informazione.
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Luogo o itinerario? 

a) Partire da un luogo o da un itinerario? - b) Molti itinerari sono solo sulla carta - c) Opportunità di visita e conoscenza del territorio

a) Potremmo tradurre: la destinazione è un punto o una linea sulla carta? L’esempio della Monaco Venezia, una destinazione lineare, lunga e un difficile prodotto turistico.
“Si tratta di un’unica destinazione, la #MuenchenVenezia, una linea lunga 560 km. Se la destinazione è un punto, la parola chiave è territorio, scoperta del territorio intorno a quel punto; se invece la destinazione è una linea, la parola chiave è tema, lo sviluppo articolato e coerente di un tema.” Di più qui
b) Sono itinerari solo sulla carta perché nascono di carta, in ambienti specializzati, vicini ai grandi intermediari e portatori di interessi, ma lontani dalla realtà degli abitanti. Gli itinerari si concretizzano quando compaiono i segnali, un moltiplicarsi di tabelle e di pali a volte piantati nel nulla. 

c) Recentemente mi hanno invitato a completare una lista di punti di interesse, rispetto ad un sistema di percorsi locali che si sta progettando. Piuttosto che di interesse, potremmo pensare a punti di aggregazione? Vale a dire punti dove può succedere l’incontro fra abitanti e turisti, punti di contatto da usare o da progettare. 
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Organizzazione

a) Funzione organizzativa - La “Vision”, la “Struttura di comando” e la “Rete” - La Vision è un documento - b) Piano d’impresa (cosa fare), Organigramma (chi farà) e Funzionigramma (come farà) - c) SLOT Sistema Locale di Offerta Turistica (Legge 29.3.2001 n.135, art.5) 

Webinar #4 Sos Destinations di Travel Appeal, alla domanda se la Governance aiuta o è un ostacolo allo sviluppo di una destinazione, la risposta è stata duplice: non abbiamo prove che serva e c’è una negativa distanza fra pubblico e privato. 

Per capire se gli enti di promozione turistica funzionano bisognerebbe chiuderli per almeno 3 anni, se dopo 3 anni le cose sono peggiorate vuol dire che servivano, se non cambia nulla vuol dire che sono inutili, ma se scoprissimo che il turismo è aumentato potremmo addirittura considerarli negativi. 

Il pubblico e il privato devono imparare a stare più insieme, a dialogare di più e a ragionare con una visione unica. Per tanti anni il pubblico ha fatto delle cose mentre il privato ne faceva altre, a volte in contrapposizione. I privati dovrebbero imparare a comunicare meglio con il pubblico, il pubblico imparare ad ascoltare i privati e tutti e due avere una strategia comune e condivisa. 
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Servizi

a) "essenziale" (campeggi, villaggi turistici, agriturismi, ostelli, case per ferie, bed & breakfast, albergo diffuso, ecc.) - b) l’acqua (ogni 500 m.), servizi igienici (chimici, se non vi sono alloggi o esercizi pubblici ogni 1 km.) e ripari dal maltempo (ogni 2 km.) - c) Segnali in metallo o cippi in pietra? In Toscana e Lazio concorrono anche i cippi

Le note sopra, lette in successione sono linee guida di realizzazione di un’infrastruttura che si chiama Cammino, basate sui bisogni imprescindibili legati al corpo del viandante: dormire, bere, fare pipì, ripararsi. Nel caso di una Ciclovia, le distanze potrebbero essere maggiori, ma se rimanessero tali funzionerebbero bene anche per il ciclista. 

In questi ultimi anni c’è stato un moltiplicarsi di segnali turistici, pali e tabelle in metallo, lungo strade a volte antiche, dove sono rimasti anche i cippi messi prima degli anni ’70. Visivamente un cippo disturba meno che una tabella fissata su un palo alto almeno 2 m.

"Mentre segnali, segnavia ed etichette suggeriscono una provvisorietà, è facile svitare due bulloni, buttare giù un palo o staccare un’etichetta, l’uso del cippo in pietra potrebbe rendere l’idea di un percorso definito e stabile e contribuire meglio alla costruzione di un’identità comune." Di più qui
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Spesa

a) La spesa giornaliera deve essere contenuta in meno di 50 euro al giorno - b) Sul Cammino di Santiago è prevista una spesa di 25-35 euro al giorno, grazie alla "rete di auberge" 

Quanto spende un certo tipo di turista è una delle informazioni che viene fornita a chi pensa ad un nuovo prodotto/servizio o a chi vuole aprire un’attività.  Quando la spesa è così bassa, a
nche mostrando alcune tabelle di confronto, è difficile convincere gli imprenditori a investire. Bisogna proprio cambiare parole e modello: non è turista, è altro il senso del viaggio, non è solo un posto letto. 

Motivazioni-destinazioni e spesa media per presenza €, il limite sono le domande del questionario, fonte qui
Lacuale 85 - Balneare 90 - Montano 109,5 - Paesaggio culturale 121 - Culturale 129
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Stime


Stima complessiva di ben 30.000 presenze sulla Via Francigena e di 27.000 nel Cammino di Santiago 
e mancano i dati di altri 40 Cammini. 
“I dati statistici non danno le motivazioni di viaggio e il cicloturismo non è una motivazione. Inoltre il cicloturismo è una forma di turismo difficilmente quantificabile, non abbiamo delle rilevazioni come quelle per il turismo culturale con Banca d’Italia, non esiste la pura motivazione cicloturismo, bisognerebbe fare delle analisi ad hoc, intervistare la domanda in loco, oppure cercare di ottenere informazioni intervistando gli operatori, ma si avrà sempre una stima, si fa fatica ad avere un dato.” Di più qui
Tappa

Serve progettare e gestire un buon "punto di tappa". Punto tappa semplice (info-point). Ogni 20-25 km di percorso serve una tappa.
 
La tappa è un punto in cui l’intorno si porta sull’itinerario, il punto va progettato, gestito e in genere si realizza in un abitato. La tappa è prevista in base al tipo di viaggiatore, al dislivello e al mezzo usato per spostarsi: in bicicletta muscolare ogni 50-60 km/g, se allenati fino a 120 km/g, con bicicletta a pedalata assistita 80-120 km/g, la e-bike e la micromobilità elettrica aprono scenari nuovi.
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