9 dic 2018

POTENZIALITÀ DI UN PICCOLO PAESE DELLA CICLOVIA MUENCHEN VENEZIA

“Pensiamo che il turismo sia trasformare tutto in spettacolo, non è così, avete tante cose vostre da mostrare, non dovete inventare nulla” R.Seppi  

Si tratta di scoprire quello che c’è, di collegare fra loro iniziative, promotori e tradizioni, e di dare contenuti coerenti ai grandi progetti di turismo che giocoforza ci coinvolgono.

È il caso del piccolo paese di Santandrà di Povegliano che da qualche anno è attraversato dai cicloturisti, quest’anno fino a 200 al giorno, un fatto rilevante per un paesino mai stato turistico prima.

I cicloturisti attraversano un paese davvero caratteristico: una cortina di case con grandi portici, resti di ville venete ancora riconoscibili, case del ‘900 molto belle e si fermano al parco civico dove c’è acqua e ombra. In paese si contano 3 fontanelle pubbliche, 6 punti vendita diretti di frutta e verdura, lo spaccio di una storica Latteria e una trattoria che conserva ancora la vecchia rastrelliera davanti alla porta.

In occasione della Festa del Patrono Sant’Andrea, domenica 2 dicembre 2018, c’è stata un'iniziativa imperdibile: l’apertura del campanile al pubblico, è stato così possibile salire fino in cima e vedere dall'alto un pezzo della Ciclovia che attraversa Santandrà.

- 18a Festa di S.Andrea, il programma di domenica 2 dicembre 2018 qui
- Il pezzetto della Ciclovia Muenchen Venezia che attraversa Santandrà di Povegliano qui


Attraverso la rete di protezione della cella campanaria si vede a destra la strada principale del paese di Santandrà che è Ciclovia Muenchen Venezia.

Indice 

I. Vedere dall’alto il paese di Santandrà di Povegliano

1. Un pezzetto della Ciclovia Muenchen Venezia vista della cima del campanile di Santandrà
2. Il campanile di Santandrà visto dal parco civico Ponte della Mola, per i cicloturisti che si fermano
3. Il campanile di Santandrà visto da via Centa, per i cicloturisti che arrivano da Treviso
II. Ai cicloturisti Santandrà offre molto di più di un saluto
1. Fontanelle d’acqua e un contesto caratteristico
2. Percorsi ed eventi dedicati alla bicicletta
3. Prodotti locali di tradizione: formaggi e frutta
III. Potenzialità di un piccolo Paese della Ciclovia Muenchen Venezia
1. Un piccolo paese, una stazione ciclabile
2. Stazioni e temi per turisti in bicicletta
3. Cestino picnic per cicloturisti
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I. Vedere dall’alto Santandrà di Povegliano

È il caso del piccolo Comune di Povegliano nel trevigiano attraversato dalla Ciclovia Muenchen Venezia, il cui tracciato si è sovrapposto a quello degli itinerari cicloturistici regionali I2 e I4 progettati qualche anno prima.

Il paese del Comune di Povegliano coinvolto più degli altri dal passaggio dei cicloturisti è Santandrà. In occasione della Festa del Patrono S.Andrea domenica scorsa 2 dicembre 2018, è stato possibile salire in cima al campanile per vedere dall’alto il paese, nonché quel pezzetto di Ciclovia Muenchen Venezia che lo attraversa. 

Elementi che si notano subito 

Guardando ad est e seguendo dall’alto il percorso della Ciclovia, gli elementi del paese che si notano subito sono il cerchio del parco civico Ponte della Mola e la linea retta di via Centa. La relazione parco-campanile per chi pedala verso Treviso e via Centa-campanile per chi arriva a Santandrà da Treviso sono molto interessanti. 

Si tratta di un rapporto visivo impostato prima di ogni ipotesi di Ciclovia, ma che ora deve essere potenziato in modo che quel pezzetto di Ciclovia risulti caratteristico, memorabile, unico e utile al cicloturista.

1. Un pezzo della Ciclovia Muenchen Venezia vista dalla cima del campanile di Santandrà 

Via Centa e Parco Civico Ponte della Mola - Santandrà di Povegliano

Attraverso la rete di protezione della cella campanaria si vede a destra la strada principale del paese di Santandrà che è Ciclovia Muenchen Venezia. La maggior parte dei cicloturisti la percorrono andando verso est, in orizzonte, e in molti si fermano al parco civico Ponte della Mola prima di affrontare gli ultimi chilometri verso Treviso. 

Agli organizzatori della visita al campanile è stato suggerito di ritagliare una finestrella nella rete di protezione, in modo da favorire chi vuole fare una foto.

2. Il campanile di Santandrà visto dal parco civico Ponte della Mola, per i cicloturisti che si fermano 

Il campanile di Santandrà di Povegliano visto dal Parco Ponte della Mola

Nella foto, in primo piano, la vasca della fontana d’acqua del parco civico Ponte della Mola, dove nelle giornate più calde i cicloturisti trovano ristoro. Sullo sfondo il campanile di Santandrà, dalla cui cella campanaria è stata scattata la foto di copertina. 

Volendo migliorare il rapporto fra campanile e parco civico, dovremmo mettere mano alla scena della foto. I primi elementi da controllare sono i tanti pali presenti lungo la strada, un altro elemento da modificare è la disposizione delle siepi a margine del parco.
È vicino il momento in cui spariranno tutti i segnali stradali, una quantità di pali e tabelle che negli ultimi anni si sono moltiplicati. Torneremo ad una scena iniziale, con strade senza divieti, limitazioni e nomi, perché tutto sarà nelle istruzioni di movimento dei veicoli.
3. Il campanile di Santandrà visto da via Centa, per i cicloturisti che arrivano da Treviso 


Via Centa coi suoi alti platani inquadra perfettamente il campanile di Santandrà, che appare molto grande all’inizio del rettilineo. Il campanile è un punto di riferimento visivo che anticipa l’immagine del prossimo paese sulla Ciclovia. 

Dalla cella campanaria i due elementi del parco civico e di via Centa si distinguono subito all’orizzonte, uno bianco e circolare l’altra vuota a dritta. Dal basso il rapporto della via col campanile andrebbe migliorato. Ci starebbe bene anche la tanto richiesta dagli abitanti pista ciclabile di via Centa.

II. Ai cicloturisti Santandrà offre molto di più di un saluto

In occasione del passaggio del primo Rad Race Tour de Friends lungo la Ciclovia Muenchen Venezia, il Comune di Povegliano ha messo uno striscione di benvenuto all’ingresso del paese di Santandrà. Per la stagione cicloturistica 2018 lo striscione è diventato stabile e altri hanno imitato l’azione del piccolo Comune.

1. Fontanelle d’acqua e un contesto caratteristico

In realtà Santandrà offre molto di più di un saluto in tre lingue, ma con lo striscione non lo dice: ci sono numerose fontanelle d’acqua pubbliche lungo il percorso e poco lontano un parco civico, luogo ideale per una sosta con ombra, panchine, tavolo, wifi e un librorifero curato dalla locale biblioteca.

Lo striscione potrebbe contenere icone invece che parole: acqua, area picnic, assistenza biciclette. Altra questione è il disturbo visivo permanente dello striscione, rispetto ad un contesto di campagna davvero caratteristico: una cortina di case con grandi portici, resti di ville venete ancora riconoscibili, case del ‘900 molto belle.

2. Percorsi ed eventi dedicati alla bicicletta

Quella di Povegliano è stata senza dubbio una delle più belle pedalate ecologiche locali che Barubici ha salvato. Il più semplice dei b&b che voglia proporla ai propri ospiti può farlo: può scaricare il tracciato, provarlo, correggerlo, adattarlo e proporlo.

A fine stagione cicloturistica, ottobre e novembre 2018, il piccolo Comune di Povegliano ha ospitato ben 2 prove del Giro del Veneto di Ciclocross e MTB amatoriale. Il percorso della prima prova è disponibile online e coinvolgendo i locali esperti organizzatori dell’evento si potrebbe riusare. La seconda prova si è svolta all’interno delle proprietà di un’impresa agricola che ha le porte proprio sulla Ciclovia Muenchen Venezia.

Nel caso in cui questa impresa volesse caratterizzare la proprio offerta agri-turistica in senso ciclo-turistico e quindi guardare anche alla Ciclovia, non dovrebbe inventarsi nulla, se non usare l’esperienza avuta negli ultimi 5 anni con gli organizzatori della prova, gli animatori dell’evento e il pubblico presente.

3. Prodotti locali di tradizione: formaggi e frutta

Le imprese agricole del paese sono specializzate nella produzione di frutta e hanno tutte una rivendita: ciliegie, kiwi, mele, pere, pesche. A Santandrà c’è lo spaccio di uno storico caseificio, la Latteria Sant’Andrea, e ciò che resta di una tipica ciclo officina dietro la locale pompa di benzina. La trattoria di paese di fronte al campanile conserva la vecchia rastrelliera vicino alla porta d’ingresso, un ottimo segnale di benvenuto per i cicloturisti.

III. Potenzialità di un piccolo Paese della Ciclovia Muenchen Venezia

1. Un piccolo paese, una stazione ciclabile

Siamo sulla Ciclovia Monaco-Venezia! Con quello che già c’è possiamo realizzare subito un punto ristoro per cicloturisti.
Un piccolo paese della campagna trevigiana con grandi potenzialità, attraversato dagli Itinerari regionali I2, I4 e dalla Ciclovia Monaco-Venezia.
Molto vicini ci sono uno storico bar, una famiglia che vende frutta e verdura, una cooperativa agricola che vende formaggio, un’officina riparazione cicli, un centro benessere e ben tre aree verdi attrezzate.
Agli abitanti degli itinerari, famiglie e imprese, Barubici propone di fare rete per il progetto di una stazione ciclabile, di concentrarsi su un tema quello dei prodotti locali, non solo la Casatella DOP ma anche la frutta e verdura di qualità e di produzione locale.
Di più sulla proposta di attività qui

2. Stazioni e temi per turisti in bicicletta

Se voglio che i cicloturisti si fermino proprio da me, devo individuare bene il tema distintivo del mio punto di stazione, in relazione alle altre offerte e ai temi sviluppati lungo l’itinerario.
L’obiettivo è partire con un’offerta relazionata a varia scala con le altre offerte, che sono tante e di genere diverso. Occorre osservare attentamente, cercare informazioni, contatti e mettere in relazione.
I luoghi relazionati offrono una struttura narrativa di partenza utile a presentare la nuova offerta turistica, una narrativa di sostegno solida e soprattutto integrabile con altri racconti, visivi e orali, di nuova progettazione e di nuova scrittura. I toponimi incatenati dall’itinerario cicloturistico aiutano molto a costruire una sorta si cantilena del percorso facilmente memorizzabile, per parlare di sé e dell'offerta.
Di più sulla proposta di attività qui

3. Cestino picnic per cicloturisti

Studiare gli itinerari e i comportamenti dei cicloturisti, decidere il punto dove proporre il picnic, ideare il cestino, curare l’area e la comunicazione, coinvolgere i locali.
Ci sarà chi offre l’area e chi fornirà il cestino Picnic. In una logica di vicinato il cestino potrebbe essere fornito dalla bottega di alimentari di paese più vicina all’area o da più attività che si sono messe d’accordo fra loro per fornire il cestino.
Mettiamo a sistema le aree verdi pubbliche che sono lungo gli itinerari e anche quelle private messe a disposizione dagli abitanti. L’incontro fra domanda e offerta potrebbe avvenire in Rete o meglio ancora esser realizzato lungo gli itinerari con un sistema informativo. Esperienze vicine a noi che uniscono contesti notevoli a cestini di qualità: ChicNic, Picnic Chic, ViviPicnic.
Di più sulla proposta qui 

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